IL CENTRO STORICO
Piazza Unità d’Italia è proporzionata, come il resto della Novellara cinquecentesca, secondo i canoni di una piccola città ideale.
Vi si trova la Chiesa collegiata di Santo Stefano i cui lavori iniziarono nel 1521 ma non furono mai portati a termine. Nel 1567 il conte Alfonso I Gonzaga, in occasione del matrimonio con Vittoria da Capua, dispose l’erezione di una nuova chiesa, nello stesso luogo e su disegno dei Lelio Orsi.
La torre è stata aggiunta nel 1616 per iniziativa del conte Camillo II.
La facciata attuale della chiesa è settecentesca e le quattro statue sono state collocate nel 1858.A pochi passi si erge la Rocca dei Gonzaga, il monumento più significativo della Novellara gonzaghesca.
I lavori per la costruzione dell’imponente fortezza furono iniziati nel 1385 da Guido Gonzaga (figlio di Feltrino Gonzaga, capostipite della dinastia) e terminati nella seconda metà del Quattrocento, mentre
la trasformazione da fortezza in castello rinascimentale iniziò nei primi anni del Cinquecento.
Sotto la direzione di Lelio Orsi, fra il 1561 e il 1567 furono aggiunti un secondo piano, la loggia e fu ricavato un teatro di corte. All’interno della Rocca si trovano: il Museo Gonzaga, la Sala del Fico, decorata con motivi a grottesche, la Sala del Consiglio, il Teatro ottocentesco.
Museo Gonzaga
Occupa diverse sale del cinquecentesco appartamento comitale situato al piano nobile della Rocca, progettato, realizzato e decorato sotto la direzione di Lelio Orsi. Al suo interno, tra le opere più importanti, si segnalano: gli affreschi romanico-bizantini provenienti dalla antica Chiesa di San Giovanni della Fossa, il ciclo di affreschi di Lelio Orsi provenienti dal Casino di sopra, L'Annunciazione dipinto su tavola di Lelio Orsi, l’arazzo di Alfonso I Gonzaga (datato 1554), la collezione di vasi di ceramica della antica Spezieria dei Gesuiti e la sala dedicata a Vivaldo Poli.
Il Museo e' aperto tutte le domeniche (ad esclusione del mese di Agosto) dalle ore 10.00 alle ore 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30. Ingresso gratuito.
LE VALLI DI NOVELLARA E REGGIOLO
L’ampia area delle Valli di Novellara e Reggiolo fu per secoli occupata da estese paludi navigabili.
La loro bonifica fu iniziata nel periodo gonzaghesco e terminata definitivamente solo agli inizi del Novecento.
Attualmente, nell’ area perimetrata da alte arginature, si possono ammirare vasti paesaggi non edificati, ampie radure, folti pioppeti e un reticolo di canali che creano le condizioni per la sopravvivenza di specie vegetali e animali diventate ormai rare o pressoché scomparse dalla pianura reggiana.
Vi si trovano alberi, siepi e cespugli, residue testimonianze dell’antico manto vegetale. Le specie erbacee sono presenti in numero elevato, compresa la rarissima viola pumila e l’utricularia, rara pianta carnivora.
L’interesse faunistico è dovuto principalmente alle molte varietà di specie tipiche delle zone umide.
Le Valli sono protette dalla Regione Emilia Romagna come area di riequilibrio ecologico e di tutela della biodiversità.
Valle Bruciati
Comodo itinerario che percorre ad anello il settore centrale delle Valli, attraversando la zona che conserva le maggiori attrattive.
Il percorso si mantiene sulla sommità degli argini che delimitano i canali di bonifica e la “cassa di espansione dei Bruciati”, seguendo anche, a tratti, strade comunali ed altre a fondo naturale.
Si consiglia la visita tra aprile e maggio per assistere alla fioritura di numerose specie erbacee. L’autunno/inverno è particolarmente interessante per le osservazioni faunistiche.
VISITE GUIDATE: Ogni prima domenica del mese i volontari delle G.G.E.V. aprono la “Chiavica Vecchia” per far conoscere le bellezze di questo sito d’interesse.
Per info www.ggev.re.it
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